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Venerdì 30 aprile si è svolta in Alessandria la prima conferenza del primo ciclo di conferenze "Animali e Umani" dedicato al rapporto tra uomo e animali. Un rapporto difficile e ingiusto, segnato per millenni da una concezione antropocentrica che ha posto l'uomo nel cuore dell'universo e tutti gli altri esseri viventi al suo servizio. Non potevamo non inaugurare questo ciclo di conferenze partendo proprio dalle origini della filosofia animalista per arrivare all'antispecismo di oggi.

Venerdì 30 aprile siamo stati invitati dai ragazzi del Liceo Leon Battista Alberti di Valenza a tenere una conferenza dal titolo sulla scelta vegetariana. La conferenza è stata tenuta da Marina Berati, coordinatrice nazionale del gruppo di lavoro "Dalla fabbrica alla forchetta... Sai cosa mangi?" nell'aula magna della scuola dove erano state riunite diverse classi insieme. I ragazzi e gli insegnanti sono stati molto attenti e noi siamo stati molto soddisfatti soprattutto per il fatto che la conferenza fosse stata richiesta e organizzata proprio dagli studenti di quella scuola.

Inizia venerdì 30 maggio il primo ciclo di conferenze "Animali e Umani", presso il Museo "C'era una volta" di Alessandria in Piazza della Gambarina. Quattro incontri di venerdì alle ore 21,00, il 30 aprile, il 14, 21 e 28 maggio, a ingresso libero. Aprirà il ciclo la conferenza di Massimo Terrile, rappresentante del Movimento Antispecista: "Antispecismo: la rivoluzione del terzo millennio".

Da tempo numerose associazioni animaliste si battono per bandire questa barbara tradizione ricordando che la Pasqua è sempre Pasqua anche senza l'agnello nel piatto. In Alessandria, abbiamo organizzato un banchetto informativo sotto i portici di Corso Roma nel pomeriggio di sabato 10 aprile e presidiato alcune chiese, "armati" di cartelli e volantini, da soli o in piccoli gruppi di tre persone, nelle domeniche precedenti la Pasqua, fino a Pasqua compresa.

Ogni anno si svolge a Tonco, nel Monferrato, la "Giostra del Pitu", un antico rito popolare propiziatorio contadino. Un tacchino, il "Pitu", dopo un sommario processo in cui viene condannato a morte, viene appeso per le zampe a una fune al centro della piazza e dei cavalieri lanciati di corsa si avvicendano per staccarne la testa sferrando vigorose nerbate al collo dell'animale. Vince chi riesce a staccare per primo la testa del tacchino. In certi paesi d'Italia, negli anni duemila, si calpestano ancora palesemente i diritti degli animali nel nome di tradizioni sanguinarie come questa. Gli animalisti protestano per chiedere la sostituzione del tacchino vero con uno finto, ma tanto il Sindaco, quanto l'assessore alla cultura, che tutto il popolo di Tonco, sono sordi e insensibili a queste richieste.

Sabato sera 28 febbraio e domenica pomeriggio 29, abbiamo protestato davanti l'ingresso del Ringland Circus allestito sul piazzale a fianco del McDonalds di Alessandria, esponendo alcuni striscioni e volantinando. Una protesta civile ma ferma per sensibilizzare il potenziale pubblico sulle reali condizioni in cui vivono gli animali nei circhi in cui non possono soddisfare le proprie esigenze etologiche, sono privati della libertà e sono costretti, anche con la violenza, a svolgere esercizi innaturali e contro la loro volontà.

Ringraziamo anche a nome dell'Associazione donne di Alessandria, con cui abbiamo collaborato a questa iniziativa, i cittadini di Alessandria e provincia che hanno contribuito alla raccolta di materiale e fondi a favore del gattile di Ozzano dell'Emilia, distrutto da un rogo doloso. La consegna del materiale è stata fatta da alcune volontarie dell'Associazione Donne di Alessandria, giovedì 19 febbraio, presso lo stesso gattile, nelle mani di Chiara Ferretti, presidente dell'associazione "Fratelli di zampa", che insieme ai volontari gestisce il gattile, visibilmente commossa da tanta generosità.