Sabato 17 agosto 2024 presidio di sensibilizzazione vegan alla 47° sagra dei salamini d'asino di Castelferro di Predosa (AL). La modalità del presidio è tornata a essere quella delle origini, un presidio silenzioso con distribuzione di materiale informativo e dialogo con le persone interessate, ma con in più due schermi che mostravano a ciclo continuo filmati sulla macellazione degli animali d'allevamento. Al posto delle urla degli animali, c'era una musica di sottofondo.

Negli ultimi anni, i presidi erano caratterizzati da interventi a voce da parte dei partecipanti, con l'ausilio di un impianto di amplificazione della voce. Si trattava sempre di fornire informazioni agli avventori della sagra con argomentazioni su etica, ambiente e salute, ma anche di disturbare la sagra stessa, per far capire ai suoi organizzatori che finché ci saranno sagre che lucrano sulla pelle degli animali, ci saranno persone là fuori che protestano.

Quest'anno abbiamo voluto far leva sulla coscienza individuale di ciascuna persona che per recarsi alla sagra ci passava davanti. I due schermi che mostravano video toccanti sul trattamento e la sofferenza degli animali allevati e poi uccisi per essere mangiati, non avevano bisogno di parole, chi si soffermava a vederli, poteva benissimo capire da sé quello che gli animali patiscono. I discorsi fatti a voce potevano essere ignorati, non essere creduti e considerati invenzioni o esagerazioni degli animalisti, ma le immagini non potevano essere smentite. A chi si mostrava minimamente colpito/a dalle immagini, fornivamo il pieghevole "Perché vegan" di AgireOra.


La foto di una coppia di asinelli, anche loro una famiglia, come tante altre ce n'erano alla sagra

Senza parole, ma con le immagini, e una musica adatta di sottofondo (generalmente brani del musicista e attivista Moby), si è cercato di parlare direttamente al cuore delle persone, dato che possono non credere ai nostri discorsi, possono mentire a loro stessi, ma se hanno un briciolo di coscienza, non possono mentire al proprio cuore. Il presidio è più un modo per ricordare alle persone che c'è un'opinione diversa, non tanto per convincerle a diventare vegan, perché ci sono contesti molto più efficaci per questo.