Nell'ambito della campagna nazionale "Io passo... a VEG" di AgireOra, allo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'opportunità della scelta vegan per tutelare la propria salute e quella del pianeta, nonché i diritti degli animali, la Biblioteca civica di Gamalero (AL) ospiterà dal 17 al 25 maggio una mostra dal titolo "Le ragioni del vegetarismo" che illustra le ragioni etiche, sociali, ambientali e salutari che sostengono la scelta vegan.







È ormai risaputo, infatti, che l'eccessivo consumo di carne è una delle cause principali di tumore al colon e di obesità, e che un'alimentazione vegan, cioè priva di proteine animali, comporta benefici per la salute nella prevenzione e cura di diverse patologie invalidanti, principali cause di morte nei paesi ricchi.

Tra le ragioni etiche che animano coloro che rifiutano il consumo di carne vi è il rifiuto della violenza sugli animali, che ha ormai raggiunto livelli mai conosciuti prima, negli allevamenti di tutti i generi (di animali da macello, di vacche da latte, di galline ovaiole, di animali da pelliccia, ecc.), e così via. Ogni anno muoiono per mano dell'uomo, tra sofferenze atroci, 50 miliardi di animali.

L'etica non è la sola ragione che sostiene il veganismo. Un'altra, altrettanto importante, è la consapevolezza che il consumo di carne è una delle principali cause del dramma della fame nel Terzo Mondo. Come ha recentemente dichiarato il prof. Umberto Veronesi in un articolo pubblicato sul numero di Grazia del 12/02/2008:

"La maggior parte di noi non è neppure sfiorata dall'idea che ci sia una relazione stretta fra ciò che c'è nel nostro piatto e ciò che manca nel piatto di una persona del Terzo mondo […]. Decine di migliaia di esseri umani muoiono ogni giorno per mancanza di cibo e, allo stesso tempo, quasi altrettanti muoiono per eccesso di cibo. È uno squilibrio assurdo, bisogna agire. Non solo a livello politico ma anche con il nostro comportamento alimentare. […] I prodotti agricoli sarebbero sufficienti a sfamare tutti, ma solo se venissero equamente distribuiti e se non fossero utilizzati per alimentare animali di allevamento. Per produrre la stessa quantità di cibo, l'allevamento consuma 70 volte più acqua della coltivazione e la stessa estensione di territorio produce oltre 10 volte più proteine, se coltivata a cereali e leguminose. La dieta di un tipico mangiatore di carne costa all'ambiente 4500 litri di acqua al giorno. Che cosa fare allora? Sono un vegetariano convinto per ragioni etiche ma credo che la conversione dell'intera umanità al vegetarismo sarà inevitabile in futuro".

Del resto, già Albert Einstein, convertitosi al vegetarismo nell'ultimo anno della sua vita, si convinse della sua validità e scrisse non solo: "Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana", ma andò oltre, sostenendo che: "La scelta di vita vegetariana, anche solo per i suoi effetti fisici sul temperamento umano, avrebbe un'influenza estremamente benefica sulla maggior parte dell'umanità". Insomma, il vegetarismo non è solo una scelta alimentare ma anche una scelta di pace e non violenza.

La mostra verrà inaugurata alle ore 16,00 del 17 maggio con un rinfresco vegan e distribuzione di materiale informativo e sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 9,00 alle 12,00 e dalle ore 16,00 alle 19,00 fino al 25 maggio.

All'inaugurazione seguirà la conferenza “La scelta vegetariana - per l’ambiente, gli animali e la nostra salute” con la dott.ssa Marina Berati portavoce del NEIC (Centro Internazionale di Ecologia della Nutrizione). Nel corso della conferenza ci sarà la proiezione di un breve documentario, "La terra divorata", realizzato da un altro vegetariano famoso, Paul McCartney, con doppiaggio in italiano a cura di Red Ronnie. Alla fine spazio al dibattito.

Ingresso libero.

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