Presso un ipermercato di Alessandria, sono venduti astici mantenuti vivi all'interno di acquari. Il motivo è mantenerne la "freschezza" il più possibile fino al momento della vendita. Il tenere gli animali vivi e senzienti in negozio è invece, dal nostro punto di vista, una grave forma di maltrattamento.
Tenerli sul ghiaccio è un maltrattamento già riconosciuto dalla legge (non è questo il caso), ma anche stare per giorni in acqua con le chele legate, perfettamente coscienti è allo stesso modo un maltrattamento, e non è escluso che in futuro non si possano avere sentenze che lo definiscano tale.
Riteniamo più traumatico e doloroso per questi poveri animali venire pescati, passare giorni e giorni in acqua in cattività, perfettamente coscienti, prigionieri, senza possibilità di muoversi e poi venire gettati in acqua bollente e così morire, piuttosto che venire pescati ed essere storditi con il freddo il prima possibile, e poi essere uccisi per congelamento e venduti surgelati.
Anche se riteniamo che nessun tipo di morte sia giustificabile, specie quando è provocata per sfizio e per il gusto del palato, per tentare semplicemente di diminuire la sofferenza di questi animali, chiediamo di vendere i crostacei già morti e surgelati. Si potrebbe seguire l'esempio della catena statunitense Whole Foods che ha bandito i crostacei vivi da tutti i suoi 180 negozi sparsi in tutto il paese, in Canada e Gran Bretagna.
La Whole Foods commissionò uno studio durato 7 mesi, in cui una task-force di esperti ha seguito tappa per tappa l'intero percorso del crostaceo dal mare fino al bancone del supermercato, per valutare se venivano commesse crudeltà e se le condizioni potevano essere migliorate: al vaglio degli esperti sono passate le trappole usate per catturare gli animali, il trasporto dall'ambiente marino alle vasche di conservazione, perfino i suggerimenti proposti per la cottura del crostaceo, che nella maggioranza dei casi finisce in una pentola di acqua bollente.
Le conclusioni sono state inequivocabili: è troppo difficile mantenere condizioni soddisfacenti per assicurare il benessere e la salute delle aragoste fuori dal loro ambiente per così lungo tempo. Oltre al benessere dell'animale che non viene garantito, neppure la salute ne è garantita secondo questo studio. Meglio sarebbe quindi surgelare gli animali appena pescati, evitando loro maggiori sofferenze.