Stasera, alla Circoscrizione Europista, in Via Wagner 38/D ad Alessandria, siamo con Aldo Sottofattori, attivista e ricercatore di antispecismo, per fare chiarezza sul movimento animalista, approfondire cosa sia il movimento animalista oggi e verso cosa stia tendendo.

L'incontro è il secondo di una serie di tre incontri organizzati da AgireOra Alessandria, fa seguito all'incontro di sabato scorso 17 marzo con la proiezione del film "AURORA, il sogno della liberazione" di Piercarlo Paderno e precede l'incontro di sabato prossimo 31 marzo su vegan e sport.

La conferenza di stasera nasce un po' come una serata studio dall'esigenza di noi attivisti di Alessandria di voler fare chiarezza intorno al significato del termine "antispecismo" che racchiude in sé le istanze e gli obiettivi più avanzati del movimento animalista. Il movimento animalista è portatore di un messaggio molto profondo da potersi considerare rivoluzionario, ma la sua portata viene spesso sottovalutata o affatto recepita in quanto la percezione che la gente ha, dall'esterno, dell'animalismo e degli animalisti è molto banalizzata al punto da essere visti come coloro che “amano gli animali” e che nel migliore dei casi arrivano a rivendicare degli obblighi da parte nostra (di noi umani) nei loro confronti, o di una loro parte (per esempio gli animali domestici, o quelli in via di estinzione). Esiste anche una componente animalista chiamata liberazionista, come abbiamo visto nel film “Aurora”, che rivendica per gli animali diritti naturali non negoziabili. Aldo ci aiuterà a fare chiarezza.

Per definire l'antispecismo, dobbiamo prima capire cosa si intende per specismo. Lo specismo è un neologismo nato nel 1970 ad opera di un sociologo americano. Secondo Peter Singer, che è uno dei più grandi filosofi animalisti, lo specismo è un pregiudizio:

"Atteggiamento di prevenzione a favore degli interessi dei membri di una specie e a sfavore degli interessi dei membri delle altre specie".

Il sociologo americano David Niver è andato oltre dando una definizione più precisa che centra i suoi scopi non troppo retorici:

"Lo specismo è un'ideologia grave e diffusa per legittimare l'uccisione e lo sfruttamento degli animali".

In altre parole lo specismo non è soltanto un pregiudizio, è un'ideologia utile a giustificare la violenza istituzionalizzata. la violenza istituzionalizzata è un concetto chiave fondamentale perchè noi siamo molto spesso angosciati da notizie che possono apparire sui mass media quando un gatto o un cane vengono seviziati, ma questa non è violenza istituzionalizzata. La violenza istituzionalizzata è quella che non si vede ma che quotidianamente sottopone a olocausto milioni di animali in tutto il mondo.

Dunque, "L'antispecismo è quel movimento filosofico, politico, culturale e ideale che, riconoscendo agli animali non umani capacità di socialità, di autonomia, di volontà e di sensibilità, promuove il loro riconoscimento come soggetti di considerazione morale, lotta per la loro liberazione dal giogo umano e, affermandosi, ridefinisce definitivamente il rapporto che gli esseri umani intrattengono con il resto del vivente".