Questi sono i "Giorni della Memoria", memoria di quella immensa tragedia umana chiamata con una parola "Olocausto": lo sterminio di milioni di esseri umani ad opera di altri esseri umani, a causa dell'antisemitismo, del razzismo e nel nome di una razza superiore. Memoria per "non dimenticare" quello che è successo affinché sia un monito per le future generazioni e non abbia mai più a ripetersi. Qualcuno infatti ha scritto che un popolo che perde la memoria della propria storia è destinato a ripetere gli stessi errori del passato.

Oggi siamo nel 2004, ma purtroppo constatiamo con profondo rammarico che da questo orrore, la specie umana ha tratto ben poco insegnamento giacché, nel quadro di un concetto antropocentrico e specista dei rapporti tra l'uomo e gli altri esseri viventi, continua a perpetrare il massacro quotidiano, silenzioso e nascosto di milioni di altri esseri viventi, differenti da noi e più deboli, accettato da tutti, oppure nella totale indifferenza, quello degli animali, che hanno, al pari di noi, uguale diritto alla vita, alla non discriminazione e alla non sofferenza.

Lo scrittore yiddish Isaac Bashevis Singer, premio Nobel per la letteratura nel 1978 e sopravvissuto all'Olocausto, scrisse: "Si sono convinti che l'uomo, il peggior trasgressore di tutte le specie, sia il vertice della creazione: tutti gli altri esseri viventi sono stati creati unicamente per procurargli cibo e pellame, per essere torturati e sterminati. Nei loro confronti tutti sono nazisti; per gli animali Treblinka dura in eterno".

E qui sta il fondamentale fallimento dell'uomo, tanto fondamentale che da esso derivano tutti gli altri, poiché lo sfruttamento e il massacro degli animali, è ed è stato per secoli il modello e l'impulso per l'oppressione e la violenza nei confronti degli uomini. La radice comune dello sfruttamento umano e animale è oggi oggetto di studio anche da parte di studiosi dell'Olocausto.

È stato recentemente pubblicato in Italia "Un'eterna Treblinka", che arriva a sostenere una analogia tra sfruttamento animale e nazismo. L'autore, Charles Patterson, è un ebreo che ha studiato presso l'International School for Holocaust Studies a Gerusalemme e da anni ormai si occupa non solo di approfondire e divulgare la storia dell'Olocausto, ma anche di denunciare i crimini che l'uomo commette anche verso le altre specie.