Questa notizia avrebbe potuto avere un altro titolo: Operazioni contro gli animalisti. Alcuni segnali lanciati dalle Forze dell'ordine al movimento animalista nelle ultime settimane necessitano di essere interpretati.

  • 1500 persone sono state caricate più volte durante la Manifestazione Internazionale contro l'allevamento-lager Morini di San Polo d'Enza (RE) lo scorso 20 novembre (allevamento di cani beagle destinati ai laboratori di vivisezione). Una cinquantina di manifestanti sono stati brutalmente caricati dalla polizia. Sembra che a scatenare le cariche siano state alcune pietre lanciate da qualcuno.
  • L'8 dicembre a Milano, in occasione di una manifestazione contro le pellicce, si è assistito a un fenomeno piuttosto inconsueto: le Forze dell'ordine in tenuta antisommossa erano in numero superiore al numero dei manifestanti (forse 200-300 persone).
  • Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre la Polizia ha perquisito le abitazioni di una quarantina di attivisti animalisti in Piemonte (anche in Alessandria), Lombardia, Toscana in cerca di non si sa bene quali documenti o materiale compromettente...

Il movimento per la liberazione animale inizia a preoccupare chi è preposto a tutelare l'ordine pubblico. Le manifestazioni animaliste vengono autorizzate solo su percorsi periferici e lontano il più possibile da contatti con zone particolarmente trafficate. Diventa sempre più difficile e complicato anche effettuare un piccolo presidio o volantinaggio. Anche la stampa sembra voler non notare ciò che succede in ambito animalista. Perché?

Riteniamo che mentre la posizione protezionista, di chi genericamente dice di amare gli animali, sia tollerata, se non addirittura incentivata dalla cattiva coscienza della nostra società, la posizione più radicale, quella antispecista, che inizia a farsi conoscere in Italia in questi ultimi anni, sia temuta e ritenuta particolarmente pericolosa. Questo perché un mondo che abbia abolito lo sfruttamento, anche solo in linea di principio, di tutti gli animali, sarebbe un mondo radicalmente diverso dall'attuale.

Riportiamo un altro fatto curioso ma significativo, perché la dice lunga su quanto le Autorità ci considerino "soggetti pericolosi" perfino nel corso di semplici sit-in di sensibilizzazione. Venerdì 24 dicembre a mezzanotte, tre volontari (che poi si sono ridotti a uno solo) hanno "presidiato" il Duomo di Alessandria per la solita sensibilizzazione al vegetarismo di Natale che si svolge da un po' di anni davanti alle chiese. Ma stavolta, con sorpresa, c'era una nutrita scorta armata, che non si era mai vista (anzi non c'è mai stata) neppure ai presidi di fronte le sagre estive paesane a base di porchetta, salamini d'asino, ecc., dove il rischio di suscitare delle reazioni è sicuramente più alto.

Tre attivisti (due ragazzi e una ragazza) esponevano tre cartelli. Uno con l'immagine di una pecora e la scritta: "Rispetta ogni Creatura. Diventa Vegetariano", un altro con l'immagine di un coniglio e la scritta: "Lasciateci vivere" e un altro con l'immagine di vari animali che di solito finiscono sulle tavole degli italiani a Natale e Capodanno e la scritta: "Guardami negli occhi. Per piacere, per piacere, non mangiarmi". In più venivano distribuiti degli opuscoli con un ricettario vegan, apposito per questi giorni di festa.

Ferme nel piazzale vi erano una macchina della polizia con quattro agenti e una dei Carabinieri con due di loro. Si sarebbe potuto pensare che si trattasse di una misura eccezionale contro l'evenienza di attacchi terroristici proprio la notte di Natale (considerate le continue minacce di Bin Laden all'Occidente), invece erano lì apposta per il presidio animalista!

Faceva molto freddo, la ragazza non stava molto bene, e dopo un po' è rimasto solo uno dei tre attivisti. Da solo con con 6 (sei) agenti! Avevano ricevuto disposizioni dalla Questura. Il presidio era stato regolarmente notificato alcuni giorni prima alla Questura di Alessandria. Commosso da tanta attenzione nei suoi confronti, l'attivista ha poi invitato gli agenti a tornare a casa a passare il Santo Natale con le proprie famiglie invece di stare lì a prendersi del freddo... ma sono rimasti.

Tutto questa "attenzione" ci ha sorpreso non poco. Sebbene gli agenti siano stati assolutamente corretti e gentili nei confronti dell'attivista, in un quadro più generale che ricomprende i fatti descritti all'inizio, non si può non rimanere allibiti per ciò che sembra una manovra a più alto livello atta a voler intimidire e convincere le persone a starsene a casa a pensare ai fatti propri piuttosto che agli animali...