Fra qualche settimana, nei boschi collinari e di mezza montagna fra Ovada e Acqui Terme (ATC- AL4), inizierà (come ogni anno) la caccia di selezione al capriolo. Un piano di abbattimento autorizzato dalla Regione, a seguito di un censimento effettuato dai cacciatori (!) della Provincia di Alessandria, per ridurne il numero con il pretesto che sarebbero troppi e causerebbero danni alle colture e incidenti stradali. Solo che quest'anno il caso è diventato mediatico e si stanno sollevando proteste da tutta Italia.

In tutta Italia sono oltre 50 mila i caprioli abbattuti ogni anno, 4000 solo in Piemonte, e ai caprioli si aggiungono daini, mufloni e cinghiali. L'ATC-AL4 è l'ambito territoriale di caccia piemontese con il massimo numero di animali da abbattere, circa 600.

La caccia sarebbe dovuta iniziare il 10 agosto, in piena stagione turistica, fino al 26, per abbattere gli esemplari maschi, e poi da fine dicembre a fine gennaio 2007 per abbattere femmine e cuccioli di otto mesi. Grazie alle proteste da tutta Italia (migliaia le e-mail inviate alla Presidente Mercedes Bresso della Regione Piemonte e alla Provincia di Alessandria), la data di apertura della caccia di selezione è slittata di due settimane, al 24 agosto.

Secondo il presidente dell'ATC-AL 4, Alessandro Buffa, il proliferare dei caprioli sarebbe dovuto alle fughe avvenute negli scorsi anni da riserve di caccia private in Liguria. Dunque che colpa hanno gli animali se il territorio non è mai stato gestito correttamente? Non c'è neppure traccia di ricerca di soluzioni alternative alla carabina. Lo stesso si può dire dei cinghiali: sono stati introdotti molti animali solo per favorire i cacciatori. Per noi si tratta semplicemente di stragi legalizzate. La vita dei caprioli vale pochi euro, 40 per un cucciolo e 110 per un adulto.



L'Unione Europea, attraverso il Commissario Franco Frattini, parla di "mattanza sconcertante" e di "sconsiderata decisione". La Regione Calabria, per voce del suo governatore, Agazio Loiero, si offre a ospitare 100 caprioli del basso Piemonte destinati all'abbattimento, per ripopolare i parchi nazionali dell'Aspromonte, della Sila e del Pollino e diverse oasi naturalistiche. Tutto questo servirà anche come sperimentazione per futuri trasferimenti di animali da sottrarre alla caccia come strumento di selezione. Il Ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, si è attivato per coordinare i Parchi appenninici per trovare posto agli animali del Piemonte. Altre personalità politiche si sono espresse contro l'abbattimento, come Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura al Comune di Milano.

Staremo a vedere, ma intanto il mondo animalista e ambientalista si stanno preparando a dare battaglia. Domani 4 agosto è prevista una imponente manifestazione davanti a Palazzo Ghilini, sede della Provincia di Alessandria.