Il 15 aprile, alla 403° edizione della Fiera di San Giorgio di Alessandria (quest'anno dal 14 al 25 aprile) è prevista la consueta mostra zootecnica di bovini: come già accaduto a Carmagnola e Bra nelle scorse settimane, gli attivisti di AgireOra saranno lì per ricordare ai visitatori che salvare quegli animali, quelle mucche, quei vitelli, quei manzi, da una morte atroce in un macello, si può. Basta smettere di mangiarli.

Queste fiere mettono in mostra animali vivi, tanto belli da far vedere ai bambini, ma che poi saranno appesi a un gancio e squartati, e questo non lo si dice. Manifesteremo con striscioni, cartelloni con foto, disegni e frasi che invitano a "fare il collegamento", tra l'animale e la bistecca nel piatto, per dire che possiamo fermare tutta questa violenza e sfruttamento sugli animali con le nostre scelte quotidiane di non mangiare animali, né le uova, né bere il loro latte.



Dalle 10,30 all'ingresso della mostra zootecnica in Spalto Gamondio angolo via Monterotondo saremo lì a parlare con le persone. I giornalisti locali sono invitati, per raccogliere la testimonianza di chi ha scelto, per rispetto della vita, senso di giustizia, e rifiuto di prevaricare sul più debole, di non nutrirsi più di animali.

Proprio sabato scorso, nella trasmissione televisiva "Gaia", Mario Tozzi, da lungo tempo vegetariano, ha mostrato la crudeltà degli allevamenti intensivi, l'incubo dei trasporti, l'orrore dei macelli. E l'impatto, devastante, che questo genere di alimentazione ha sull'ambiente: si consuma oggi una quantità di cibi animali così spropositata che, come fa notare il World Watch Institute, ormai la produzione di carne, latte, uova è la vera forza scatenante di tutte le principali categorie di danno ambientale che in questo momento minacciano il nostro futuro. La deforestazione, l'erosione, la scarsità d'acqua, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità, l'ingiustizia sociale, la destabilizzazione delle comunità e la diffusione delle malattie.

Chiunque abbia una giusta dose di umanità e sensibilità, ma soprattutto, chiunque sia dotato di senso di giustizia, non può non rimanere colpito nel profondo nello scoprire, attraverso filmati, foto, documenti, la quantità di sofferenza che questi animali buoni e pazienti sono costretti a sopportare nella loro breve vita. Invitiamo a compiere un atto di coraggio: informatevi, prima, e poi decidete.