Gli impatti ambientali correlati a feste e sagre sono sicuramente rilevanti e di qui nasce l'idea delle cosiddette "sagre ecologiche" che alcuni Comuni stanno iniziando a promuovere. Una sagra si intende ecologica quando ha l'intento di veicolare messaggi ai cittadini orientati a promuovere nuovi stili di vita e comportamenti eco-compatibili.
Lo scopo è mostrare come si possono applicare semplici accorgimenti per ridurre gli impatti ambientali correlati all'organizzazione di eventi come questi, nella speranza di indurre poi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti quotidiani delle persone per un maggiore rispetto dell'ambiente. Considerare per esempio gli "acquisti verdi", per ottenere risultati soprattutto in termini di riduzione dei rifiuti e di gestione della raccolta differenziata, ma anche di riduzione dei consumi energetici e idrici e del consumo di risorse.
Ma finché anche queste sagre continueranno a servire pietanze a base di carne, di ecologico ci sarà davvero ben poco. L'allevamento di animali per il consumo di carne è tra i principali responsabili del consumo di risorse ambientali come terreno e acqua, è responsabile di consumo di energia fossile, molta più di quanta ne serva per produrre vegetali bio per il consumo diretto umano, è responsabile poi dell'inquinamento di acqua e aria e dell'emissione di enormi quantità di gas a effetto serra, ecc..
Quindi ci viene il sospetto che le sagre "ecologiche" siano solo l'ultima trovata per attirare un numero maggiore di avventori, magari cercando di attingere anche dal bacino degli ambientalisti, ma nascondendo in realtà una grande ipocrisia e un'immensa crudeltà su esseri innocenti obbligati alla morte, gli animali.