Sabato 14 luglio abbiamo organizzato un banchetto informativo con una mostra vegan per tutto il pomeriggio fino a tarda sera nella via pedonale di Alessandria, Corso Roma. La pioggia a intermittenza ci ha costretto più volte a coprire i materiali e a spostarli al riparo, ma non ci siamo persi d'animo. Salvo rare eccezioni, peggiore della pioggia è il disinteresse della maggioranza dei passanti, con uno che è perfino arrivato a chiamare la polizia...
La giornata è iniziata verso le 16,00 dopo aver allestito il banchetto con il materiale informativo e l'ampia mostra che tratta approfonditamente tutti gli aspetti positivi della scelta vegan e negativi del consumo di carne e derivati. Nel fiume di gente indifferente che passava, qualcuno ha visitato la mostra, anche genitori, evidentemente sensibili, che spiegavano ai propri figli, la realtà degli allevamenti intensivi.
Poi un passante, sconcertato, ci ha domandato se fosse lecito mostrare certe foto in strada, quelle della mostra "Mattatoio Europa", preoccupato che i bambini o altre persone sensibili, potessero vedere quelle immagini. Poi va via e chiama la Polizia chiedendo di farci togliere quella mostra. Incredibile. La gente anziché protestare per ciò che succede veramente negli allevamenti e nei mattatoi, per ciò che noi esseri che ci definiamo "umani", facciamo a oltre 100 miliardi di animali (esclusi quelli acquatici), per il piacere del palato, si scandalizza invece perché qualcuno mostra la realtà. Ecco fino a che punto arriva l'ipocrisia di certe persone per cui è meglio non turbare le coscienze sopite. Mai andare al nocciolo della questione, mai chiedersi perché.
Ciò che la mostra, una sua parte per altro limitata, cerca di denunciare, è la realtà che certo non viene mostrata nelle pubblicità trasmesse in TV. Solo la punta dell'iceberg di una realtà ancora più orrenda, immensa, inimmaginabile. Le poche immagini che fuoriescono di straforo sono frutto di difficili investigazioni sotto copertura, ottenute grazie ad attivisti che hanno lavorato per un certo periodo negli allevamenti e nei macelli, installato telecamere nascoste, perché la gente sapesse ciò che è volutamente tenuto ben nascosto.
È venuta la Polizia, con cui abbiamo trattenuto un colloquio cordiale ed espresso il nostro punto di vista. Abbiamo deciso, volontariamente, di sospendere, temporaneamente, una parte della mostra, per riesporla poi più tardi.
È venuta poi la pioggia e abbiamo dovuto coprire il banchetto e spostare la mostra sotto un cornicione per evitare che si rovinasse. Per via della pioggia, alcuni ragazzi che stavano leggendo i pannelli sull'impatto ambientale degli allevamenti, sono scappati via, ma prima, a uno di loro, abbiamo lasciato un opuscolo sullo stesso argomento: "Vacche grasse, bambini magri, foreste disboscate". Dopo pochi passi quel ragazzo è tornato indietro e ha lasciato l'opuscolo sul banchetto, dicendo "Non lo posso accettare" e se n'è andato... Che vorrà mai dire "Non lo posso accettare"... mah!
La giornata è stata un susseguirsi di incontri con altri personaggi particolari. Una ragazza che insisteva a dire che lei amava gli animali ma che non poteva rinunciare a mangiare carne... Un altro, fervente credente, che diceva che non avrebbe mai smesso di mangiare carne, "perché nella Bibbia Dio non lo ha mai vietato"... A posto! Un altro passa davanti alla mostra borbottando qualcosa, ma alla richiesta di parlarne e chiarirci, preferiva allungare il passo. Tutto questo fa capire come gli animali, poveri animali, non abbiano veramente nulla da aspettarsi da questa umanità distratta, frenetica e menefreghista. Da parte nostra continueremo a mostrare che un altro mondo è possibile, rispettando gli animali e l'ambiente, per coloro che non sono ancora completamente sopiti.