Sabato 23 e domenica 24 ottobre, l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) era presente in migliaia di piazze italiane con le "Mele della ricerca" per sostenere la ricerca di base contro la sclerosi multipla. Le mele vendute dall'AISM finanziano anche la sperimentazione sugli animali. Per rendere nota questa realtà anche in Alessandria, sabato pomeriggio in Piazzetta della Lega e domenica mattina davanti al duomo, a pochi passi dal gazebo di AISM, alcuni volontari hanno eseguito un intenso volantinaggio per informare i potenziali compratori delle mele che con i loro soldi finanzieranno anche la sperimentazione animale. L'iniziativa rientra tra quelle promosse dalla campagna informativa "Ricerca Senza Animali".
Per quanto riguarda l'aspetto prettamente scientifico, è importante notare che un recentissimo articolo pubblicato su New Scientist del 26 febbraio 2004, mette in luce che gli esperimenti su animali potrebbero aver ritardato il progresso medico nel campo della sclerosi multipla, mentre la chiave per la cura della malattia potrebbe arrivare presto dalla ricerca clinica. I ricercatori dell'Università di Sydney hanno infatti studiato il tessuto cerebrale di 300 malati di Sclerosi Multipla (SM) e hanno concluso che la malattia potrebbe essere dovuta a un meccanismo del tutto diverso da quello che si pensava agire nei modelli animali.
Il modello animale più usato consiste nell'induzione negli animali di laboratorio della cosiddetta Encefalite Allergica Sperimentale (EAE). Questo modello è stato considerato del tutto inappropriato da tre esperti di neurologia dell'Università di Glasgow, che hanno messo in luce le principali differenze tra l'EAE e la SM: 1) l'EAE ha un decorso del tutto diverso dalla SM e uccide o rende l'animale permanentemente disabile, mentre gli attacchi di SM generalmente vanno in remissione e poi si riacutizzano. 2) Gli animali sofferenti di EAE di solito soffrono anche di grave infiammazione ai nervi, mentre nella SM l'infiammazione o non c'è o è di intensità media. 3) L'EAE non mostra sintomi clinici simili alla SM, o un decorso simile alla malattia umana. 4) Nonostante ricerche estensive e una vasta letteratura disponibile (in cui si contano più casi di animali fatti ammalare di EAE che non di esseri umani ammalatisi di SM) la causa della condizione clinica rimane a oggi sconosciuta. Ad oggi, non ci sono cure efficaci.
Perché queste cose non vengono divulgate dagli organi di informazione? Spesso neanche i volontari dei tavoli delle associazioni di ricerca medica come AISM ne sono a conoscenza. Continuiamo a chiedere a queste associazioni di non finanziare inutili più ricerche basate sulla sperimentazione animale.