Si parlerà di caccia e del suo impatto ecologico, sabato 10 marzo alle ore 15,30 presso la sede dell'associazione Cultura e Sviluppo in Piazza De André 76 ad Alessandria. Si tratta del secondo appuntamento, in collaborazione con ARCA novese onlus e SSNV - Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e il sostegno del CSVA - Centro servizi per il volontariato di Alessandria.
L'impatto ecologico della caccia
con Carlo Consiglio, già Professore Ordinario di Zoologia presso l'Università "La Sapienza" di Roma, attualmente presidente nazionale della LAC - Lega per l'abolizione della caccia e segretario della Federazione Europea contro la Caccia. Carlo Consiglio è autore e coautore di 148 pubblicazioni scientifiche e di vari libri, tra i quali: "Dentro le gabbie" (Borla, 1998); "Diana e Minerva. Una critica scientifica della caccia" (Borla, 1990); e, in collaborazione con Vincenzino Siani, "Evoluzione e alimentazione. Il cammino dell'uomo" (Bollati Boringhieri, 2003) e "A che serve la caccia? L'impatto ecologico della caccia" (FioriGialli Edizioni, 2006). Insieme ci saranno Roberto Piana, Direttore del servizio di vigilanza della LAC e Davide Pistone, Guardia venatoria e zoofila volontaria.
La conferenza trae spunto dal libro "A che serve la caccia? L'impatto ecologico della caccia", scritto da Carlo Consiglio insieme a Vincenzino Siani. Consiglio, con un'ottica strettamente scientifica, discuterà e demolirà le teorie che vorrebbero un'utilità della caccia (i "nocivi" non sono tali!) e le teorie che ammettono la compatibilità della caccia con la conservazione della natura. Saranno illustrati i vari effetti secondari della caccia tra cui la realtà del disturbo venatorio, degli inutili ripopolamenti e degli animali feriti e braccati, nonché l'assurdità delle stagioni venatorie e delle specie cacciabili scelte con criteri politici e non scientifici, tanto più che è provato che i cacciatori non riconoscono le specie!...
La conferenza affronterà anche il fenomeno della caccia in provincia di Alessandria: con 5900 cacciatori la provincia di Alessandria viene subito dopo Torino che ne conta 6500 (dati 2003). Grossi interessi sono sottesi allo sfruttamento più esasperato e crudele degli animali: ben 41 aziende private di caccia, più del doppio di Torino, Cuneo ne ha "solo" 26. Il potere politico del mondo venatorio alessandrino condiziona da sempre le politiche regionali.