In merito alla Fiera di San Giorgio di quest'anno, alcuni chiedono che non sia "snaturata" e di mantenere la mostra zootecnica, considerata importante vetrina del comparto agricolo, nonché "un'ottima fattoria didattica per far sì che i ragazzini conoscano la vita degli animali e l'origine dei prodotti che consumano...". Ecco dipinta in termini romantici una realtà invece crudele che non ha nulla di buono né di giusto.

Le mostre zootecniche altro non sono che esposizioni di condannati a morte. La vita degli animali da reddito allevati nei moderni allevamenti intensivi non ha nulla di naturale. La loro vita è fatta di sofferenza dal momento in cui sono strappati alle madri a pochi giorni dalla nascita, alla loro crescita per l'ingrasso o per essere sfruttati fino allo sfinimento per produrre latte o uova, fino agli infernali trasporti nei macelli dove verranno uccisi per la carne.

Dalle dichiarazioni di qualche politico, pare improvvisamente emergere la preoccupazione per i bambini che quest'anno, poverini, non conosceranno gli animali e magari continueranno a pensare che le mucche sono viola...



Se l'unico modo di far conoscere ai bambini gli animali fosse quello delle mostre zootecniche o dei circhi, daremo un esempio fuorviante. Se l'intenzione è far conoscere gli animali e la loro vita, perché non portare i bambini a visitare quei luoghi dove vivono liberi in un ambiente naturale e senza la minaccia dell'uomo?

Se si vuole far conoscere ai bambini l'origine dei prodotti che consumano come il prosciutto nel loro panino, li si porti a visitare un allevamento intensivo di suini e poi in un macello. Ma perché la lezione sia completa, occorre mostrare entrambi gli aspetti: far scoprire gli animali come sarebbero in condizioni di vita naturali, cioè esseri senzienti capaci come noi di provare emozioni e avere una vita complessa, e mostrare poi come l'uomo li tratta nella realtà, stipandoli dentro a dei capannoni, negandogli di soddisfare i più elementari bisogni etologici, imbottendoli di antibiotici e infine uccidendoli.



Occorre dire che l'allevamento degli animali per il consumo umano comporta anche un enorme consumo di cereali, terra, acqua e energia. Una superficie agricola che nutrirebbe fino a 25 vegetariani, può nutrire un solo carnivoro. Uccidere ogni anno, solo in Italia, 4 milioni di buoi, 8 milioni di pecore, 12 milioni di maiali, 50 milioni di polli e conigli, non è solo crudeltà ma anche un enorme spreco di acqua, energia, territorio.

A livello globale gli allevamenti contribuiscono alla distruzione delle foreste pluviali per fare spazio a pascoli e coltivare mangimi, e all'aumento di metano e CO2, responsabili dell'effetto serra. Non si dimentichi di dire ai genitori, soprattutto dei bambini in sovrappeso (in preoccupante crescita), che tutti questi problemi connessi al consumo di prodotti animali non sono un male necessario, i vegan ne sono la dimostrazione vivente e godono generalmente di una salute migliore.

Avranno questi politici l'onestà di spiegare tutto questo invece di fare battute che facendo leva sui bambini dimostrano in realtà quanto siano in malafede? E se non sono in malafede, significa che sono disinformati sull'argomento.