Oggi si è tenuta presso il Tribunale di Alessandria l'udienza finale per la querela per diffamazione sporta dal Circo di MonteCarlo un anno fa contro AgireOra Edizioni perché durante la permanenza del circo in città era stata organizzata un'affissione di locandine informative, ritenute diffamatorie dal denunciante, sulla sofferenza degli animali nei circhi di tutta Italia e del mondo. AgireOra è stata assolta dalle accuse infondate.

Le locandine mostrano la foto di un tigrotto in gabbia e riportano lo slogan "Ti diverti proprio a vederlo soffrire? Rifiuta di essere complice, non visitare i circhi che sfruttano gli animali!" oltre a un testo di approfondimento che spiega come gli animali selvatici siano tenuti prigionieri in piccole gabbie e obbligati con botte, pungolo e la frusta a fare esercizi pericolosi e innaturali.



I testimoni della difesa erano già stati sentiti lo scorso 25 settembre, mentre il querelante, responsabile del circo di MonteCarlo, non si è mai presentato ad alcuna udienza. L'11 dicembre, il Pubblico Ministero (così come l'avvocato difensore) ha chiesto l'assoluzione per l'imputata, Marina Berati, responsabile legale dell'associazione AgireOra Edizioni. Il giudice ha emesso la sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.

Dichiara l'avvocato della difesa Andrea Fenoglio: "È sconcertante che si sia dovuto perdere tempo in un procedimento basato sul nulla. Era chiaro fin dall'inizio che la locandina in oggetto faceva legittimamente informazione sull'argomento, invitando semplicemente le famiglie a non portare i bambini a vedere gli animali che soffrono, tenuti in gabbia, umiliati, sottoposti alla frusta".

Gli animali sfruttati nei circhi sono stati allontanati dal proprio ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre, e portati in un luogo sconosciuto e ostile; o ancora peggio, nati in cattività da genitori catturati in natura. A parte gli spettacoli e gli esercizi, rimangono per il resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati (come nel caso degli elefanti), soggetti al caldo e al freddo. Per molti animali non abituati al lungo inverno europeo, il freddo rappresenta un vero e proprio tormento. Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.