Le associazioni di categoria Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) di Alessandria e Confagricoltura di Alessandria, stanno promuovendo con dei manifesti una petizione per "limitare il numero dei caprioli" e in genere degli ungulati.L'accusa è quella di provocare ingenti danni alla colture agricole oltre che essere causa di incidenti stradali.
Nella petizione (http://bit.ly/petizioneCIA) si parla esplicitamente di ricorso alla caccia. Ci sono valide argomentazioni che si possono opporre a livello pratico ed ecologista, oltre a quelle, lampanti, di ordine etico. Un recente studio scientifico francese condotto su alcune popolazioni di cinghiali durato ben 22 anni dimostra che l'attività venatoria aumenta il numero di cinghiali.
http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=1215
Il problema si può risolvere anche rinaturalizzando il territorio e consentendo ai predatori naturali di ricoprire i loro spazi naturali. Inoltre adottare quei sistemi come le recinzioni elettrificate e la sterilizzazione chimica che in altri paesi è già stata impiegata.
Dietro il prolungamento del periodo venatorio che le associazioni di categoria chiedono vi sono interessi anche di natura economica: i cacciatori, per svolgere la propria attività pagano ingenti tasse agli Enti locali i quali hanno pertanto interesse a prolungare il periodo di caccia, mistificando questa realtà e proponendola, come necessaria alla salvaguardia del territorio. Ma come sempre la caccia uccide animali e non risolve nulla.
Ai manifesti delle associazioni di categoria, abbiamo contrapposto i nostri. Sono stati ottenuti riciclando quelli del purtroppo affondato referendum contro la caccia in Piemonte dell'anno scorso, tagliando via la parte relativa del referendum e inserendo la scritta "CACCIATORI... NO GRAZIE".
Invitiamo tutti a scrivere alla sedi locali e nazionali di Cia, Confagricoltura per esprimere dissenso nei confronti della loro iniziativa:
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Sulla falsa riga del loro manifesto, abbiamo anche realizzato una "cartolina" simile, che vuole essere una presa in giro della loro iniziativa ma anche ricordare che la maggioranza degli italiani è contrario alla caccia. La potete scaricare e modificare inserendo il vostro nome nel riquadro, e allegarla poi alla mail di protesta.