Sulla multa degli ispettori ambientali comminata a un bar di Alessandria per via di tre pesci rossi tenuti in una boccia di vetro è stato sollevato un polverone, tanto che il sindaco di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco e alcuni assessori, in segno di solidarietà con le titolari del bar, hanno pensato di regalare loro un acquario. Un'occasione persa per dare un messaggio di civiltà e cioè che nessun animale andrebbe privato della sua libertà.

Purtroppo è ancora diffusa l’usanza di detenere pesci rossi in bocce di vetro, ma essa costituisce un vero e proprio maltrattamento per i pesci: non permette un’adeguata ossigenazione dell’acqua, è spoglia di tutto, distorce la visione per via delle pareti curve e a causa delle piccole dimensioni inibisce la crescita dei pesci inducendo in loro rachitismo. Per capire che è sbagliato basterebbe solo un po’ di empatia: immaginare di essere al posto loro e pensare che razza di vita possa essere quella per 20’anni (perché quella è la durata media della loro vita). Essere chiusi dentro a una stanza tutta la vita per gli umani è considerata una tortura e lo è anche per i pesci che hanno, come noi, necessità di muoversi e vivere in un ambiente adatto a loro. Spostarli in un acquario di adeguata capienza è senz’altro meglio, ma non fa una gran differenza da questo punto di vista.

Riteniamo che gli animali non vadano catturati, comprati, privati della libertà, esposti come oggetti d’arredamento o di divertimento. L’acquario a norma di legge, regalato dal sindaco e alcuni assessori in segno di solidarietà alle titolari di un bar di Alessandria, multato perché deteneva tre pesci rossi in una boccia di vetro, non ha fatto altro che svilire l’azione degli ispettori ambientali che hanno solo applicato le già poche leggi che miseramente cercano di tutelare gli animali, e soprattutto svilisce la stessa considerazione per la vita degli animali, che vanno rispettati lasciandoli in pace nel loro ambiente naturale, è questo il messaggio di civiltà che bisognava dare.