Sabato 8 settembre mattina, in occasione dell'open-day della Centrale del latte di Alessandria e Asti che prevedeva visite guidate dentro lo stabilimento, giochi per bambini all'esterno, assaggi a base di latte e cartoline contro le "fake-news", abbiamo deciso di essere presenti all'esterno con un presidio per raccontare un'altra verità sul latte, quella che non si racconta ai bambini (e neanche agli adulti), quella che non si vede nelle pubblicità.
Eravamo una quindicina di persone con cartelli, striscioni, volantini e una cassa audio per i nostri interventi a voce rivolti al pubblico. Gli striscioni erano molto eloquenti, con le scritte "LATTE DI MUCCA 100% CRUDELTÀ", "LATTE ROSSO SANGUE" e "NUTRIRSI SENZA AMMAZZARE NESSUNO È POSSIBILE, SCEGLI DI FARLO!". Gli interventi erano tesi a informare le persone e i ragazzi sulle "true-news", cioè sulla verità crudele insita nella produzione del latte animale, che la pubblicità non svela, tanto meno questi open-days.
Bere latte vaccino e mangiare formaggio, con o senza caglio animale, significa causare la macellazione dei vitelli, che la mucca viene costretta a partorire per poter produrre latte. Il vitello viene separato dalla madre subito dopo il parto. Sua madre lo cercherà per giorni ed entrambi si chiameranno con muggiti strazianti. Suo figlio, se maschio, non potendo produrre a sua volta latte, sarà macellato entro pochi mesi. Se femmina trascorrerà 5-6 anni imprigionata, come la madre, a figliare per produrre latte.
Dopo questa separazione, il vitello, per i primi mesi di vita, viene rinchiuso in un box poco più grande di lui. Poi verrà trasferito in un recinto di gruppo, in cui comunque non ha modo di muoversi e sviluppare muscoli, manifestando evidenti stati di stress riconducibili a continui movimenti stereotipati o giacendo fermo a terra. Il latte materno e l'erba che i piccoli dovrebbero bere e brucare sono sostituiti con un unico liquido composto da latte magro in polvere (prodotto di avanzo dell'industria casearia) integratori, farmaci e altre sostanze chimiche. Questa alimentazione, volutamente priva di ferro, è studiata in modo da ottenere una carne pallida, che invece normalmente in tutti i bovini è rossa, costringendo il vitello a una costante condizione di stanchezza e malessere, dovuta all'anemia.
Tutti questi animali, in ogni caso, sono destinati al macello. Per questo diciamo che il latte di mucca è "ROSSO SANGUE".
Dopo il parto la mucca produce latte per circa 10 mesi, negli allevamenti però viene nuovamente fecondata (artificialmente) ancor prima che la lattazione finisca, per la massima continuità della mungitura. Il regime di sfruttamento è molto pesante e dopo 4-5 cicli di lattazione con relativi parti di vitelli, la mucca comincia a perdere "produttività" a causa di malattie come mastiti, indotte dalla mungitura continua, quasi sempre meccanica, o semplicemente per l'eccessivo sfruttamento. Il suo destino è il macello e una mucca più giovane prenderà il suo posto. Consumare latte, carne e uova, non è necessario.
Nell'immaginario della maggior parte dei consumatori, i bovini vivono su pascoli felici, donandoci con piacere il loro latte. Qualcuno pensa ancora che le mucche facciano il latte sempre e che bisogna mungerle altrimenti le loro mammelle scoppiano... È il frutto di fantasiose costruzioni pubblicitarie. Nel mondo reale, nessun allevatore, neppure in un allevamento biologico, potrebbe permettersi il mantenimento delle mucche quando diminuisce o cessa la loro produzione di latte. Tantomeno potrebbe evitare di uccidere i vitelli maschi, fatti nascere unicamente per forzare le mucche a produrre latte.
Molta gente è entrata a visitare lo stabilimento. A tutti costoro abbiamo raccontato il lavoro "sporco" che c'è dietro la produzione del latte e sfatato i falsi miti a cui molti ancora credono. Oltre ai nostri interventi a voce per mezzo di un impianto audio portatile, alcuni volontari hanno distribuito materiale informativo, sia a chi entrava o usciva dallo stabilimento, sia agli automobilisti fermi al semaforo. Gli opuscoli erano quelli di AgireOra: "Latte e uova: perché uccidono" e "Perché vegan?".
È diffusa la convinzione che il latte faccia bene, che sia un alimento che i bambini devono consumare in grande quantità, che sia naturale e sano. Per capire appieno quanto sia innaturale bere latte animale e mangiare latticini basti pensare che il latte è un alimento di cui ogni mammifero si deve nutrire fino allo svezzamento, non oltre, e ogni specie deve bere il proprio latte perché solo quello della sua specie contiene le proporzioni corrette di proteine, acqua, grassi, lattosio.
Pertanto non ha senso bere latte dopo lo svezzamento, e per di più quello di un'altra specie. Proprio perché il latte è fatto per i mammiferi appena nati, non è un alimento adatto a un adulto e nemmeno a un bambino di qualche anno. Nel mondo tre quarti degli adulti sono intolleranti al lattosio, cioè sono privi dell'enzima (lattasi) necessario ad agire sullo zucchero che si trova nel latte (lattosio). Questo enzima sparisce naturalmente dopo lo svezzamento e la sua assenza impedisce di digerire adeguatamente il latte.
Il profilo nutrizionale del latte è simile a quello della carne. Entrambi i cibi contengono un quantitativo simile di proteine e grassi saturi. Come la carne, il latte è completamente privo di fibra e delle centinaia di sostanze fitochimiche contenute nei cibi vegetali che si sono rivelate fattori di protezione contro le malattie degenerative come la malattia coronarica e il cancro. Non ultimo, il latte è uno dei maggiori responsabili di allergie alimentari: durante la digestione vengono rilasciati oltre 100 antigeni (sostanze che innescano le allergie).
Abbiamo distribuito materiale informativo e proposto alternative al latte animale. Oggi esistono in commercio molti prodotti vegetali buoni, sani e nutrienti che sostituiscono egregiamente il latte animale. Troviamo il latte di mandorla e bevande a base di soia, riso, avena, ecc., yogurt e formaggi vegetali. La produzione di latte animale significa sfruttamento e morte non solo per gli animali, ma anche per la Terra: le deiezioni dei bovini inquinano terreni e falde acquifere, i gas biologici prodotti dai bovini contribuiscono all'effetto serra, vi è un enorme consumo di acqua (ogni mucca beve 200 litri di acqua al giorno), consumo di terreno ed energia. Il problema è l'allevamento di animali in sé.
Il presidio si è poi spostato dall'ingresso principale dello stabilimento, in Viale Ennio Massobrio, all'ingresso dello spaccio della Centrale, in Via Carlo Pisacane, dove c'è un'area verde. Lì si trovavano molte famiglie, soprattutto con bambini che giocavano con le scatole del latte e bevevano le bevande a base di latte offerte dallo spaccio.
Abbiamo continuato il presidio, abbiamo chiesto alle madri di provare a sentire compassione per le madri delle altre specie, di pensare alla loro sofferenza di madri quando gli viene portato via il cucciolo. Abbiamo chiesto ai genitori di lasciare un mondo migliore e più bello ai propri figli, in cui gli animali non abbiano più a soffrire a causa nostra, un mondo ricco di vita e non di devastazione, come quella causata dagli allevamenti. Alla Centrale del latte abbiamo chiesto di convertirsi in una centrale di latte solo vegetale.
Ai bambini (ma il messaggio era indirizzato soprattutto agli adulti) abbiamo distribuito una fiaba, che poi abbiamo fatto anche ascoltare. La fiaba è tratta dal libro "Cominciamo bene" (NuovaEtica, 2003), il testo di Marina Berati.