Prima la mucca pazza, poi il morbo delle pecore, ora l’influenza aviaria... Gli allevamenti intensivi continuano a produrre effetti devastanti non solo per gli animali, e l’associazione “Vita Universale” lo evidenzia in modo eloquente con un manifesto che abbiamo fatto esporre in diversi angoli di Alessandria: "Voi uomini ci avete fatto ammalare. Ora mangiate le nostre malattie". La campagna di sensibilizzazione è nazionale, e contemporaneamente si svolge in tante altre città.
Il grande tema del momento è l'influenza aviaria: panico dei consumatori che non si fidano più a mangiare la carne di pollo (come se mangiare altre carni fosse meno pericoloso...), controlli, vaccini, fiumi di parole. Animali ammassati a migliaia in luoghi piccoli e insalubri, con un'alta concentrazione di virus e batteri. Animali che vivono in situazioni talmente innaturali e insostenibili che per mantenerli in vita in una parvenza di sanità, gli allevatori rimpinzano di antibiotici, facilitando così la mutazione dei virus e dei batteri negli animali.
Aziende chimiche-farmaceutiche che faranno soldi a palate con questo nuovo business, per vaccini inutili che non risolvono il problema e che dovranno pagare i cittadini con le proprie tasse, anche quei cittadini che gli allevamenti li vorrebbero vedere cancellati dalla faccia della Terra! Credono con questi palliativi di risolvere il problema, ma la causa vera non viene nemmeno indagata, né scalfita: la pericolosità per l'umanità e per il pianeta degli allevamenti intensivi.
Più di tutto è discutibile, in questo gran parlare di paura dell'epidemia aviaria e di disastro economico per gli allevatori, il fatto che mai, mai, si spende una parola per le centinaia di migliaia di animali che vengono fatti morire in maniera atroce. Ciò che più disgusta, guardando la TV di questi giorni, è il silenzio sugli animali che vengono gettati, naturalmente vivi, nei cassonetti o arsi sui falò causando loro una morte atroce per il semplice fatto di essere cresciuti in un ambiente innaturale, voluto dall'uomo, per la "fabbrica della carne".
Noi, umani evoluti e intelligenti, noi che siamo così sensibili e così al di sopra delle altre specie animali, noi, solo noi compiamo questi massacri, solo noi non sappiamo vedere la sofferenza e l'angoscia nello sguardo di un animale che in questa pila di morti e moribondi alza la testa per cercare di salvarsi. O di chiedere aiuto. Solo noi lo consideriamo "merce" e parliamo di "perdita economica". Vogliamo dirlo, o vogliamo continuare a tacere?