Tutti gli appelli sono caduti nel vuoto, da oggi si spara, già 30 caprioli sono stati abbattuti nell'Alessandrino. Animalisti nei boschi fin dall'alba guidati da Giovanni Pallotti, coordinatore regionale dell'ENPA, per far scappare i caprioli con rumori emessi da megafoni e per scattare fotografie a quelli abbattuti da mostrare alla gente e da inviare al Presidente del Consiglio Romano Prodi.
Centinaia di persone nei boschi giunte da ogni dove, prendendosi giorni di permesso o ferie dal lavoro, studenti e pensionati. Altri attivisti al Centro di controllo di Acqui Terme dove vengono portati gli animali abbattuti per un esame veterinario. All'arrivo dei cacciatori si sfiora lo scontro fisico, evitato grazie alle forze dell'ordine che si infrappongono. I cacciatori decidono di ripiegare sull'altro Centro di controllo dell'ATC AL4, quello di Ovada, ma anche lì ci sono attivisti ad attenderli.
Sul piani legale si attende l'esito del ricorso al TAR di LAC e Associazione Italiana Familiari e Vittime della Caccia. Un altro ricorso è stato presentato da MSP Ambiente (Movimento Sportivo Popolare) e un altro è stato annunciato dal WWF. Le Presidente della Regione Mercedes Bresso non ferma la caccia, ma dei 600 caprioli, 100 potrebbero essere salvati dai trasferimenti in altre aree.