Per la prima volta si è svolto in Alessandria un Concorso Ippico Nazionale, denominato IV Gran Premio Città di Alessandria, in una centralissima piazza cittadina. Manifestazioni come queste dimostrano un elevato grado di insensibilità nei confronti dei diritti più elementari degli animali, costretti a farci "divertire" peraltro sotto un sole cocente.
Dopo l'abolizione da parte del Comune di Alessandria delle mostre zootecniche (che si sono succedute in città per oltre quattrocento anni), speravamo che si iniziasse finalmente un percorso virtuoso nella maggiore considerazione dei diritti animali e che le fiere di animali e le manifestazioni che li utilizzano in gare, sport, ecc., appartenessero ormai alla storia, ma ci sbagliavamo di grosso. La decisione di ospitare una manifestazione come il Concorso Ippico Nazionale nel centro della città è stata fortemente voluta dal Comune e dalla Società Ippica Alessandrina. Lo scopo, quello di portare l’equitazione fuori dai circoli e sempre più in mezzo alla gente.
Il Concorso si è svolto in Piazza Garibaldi, ricoperta per l'occasione da uno strato di 17 cm di sabbia silicea finissima per costituire il terreno di gara, in tutto 1750 tonnellate di sabbia fatta arrivare appositamente dal sud della Francia con 75 autobilici. Su questo fondo atto ad attutire i colpi degli zoccoli dei cavalli, si sono svolte le gare e gli addestramenti.
Sotto un sole torrido si sono svolte le gare di equitazione. Uno "spettacolo" che in realtà non ha attratto molti spettatori, il sole era troppo forte anche per loro!
Non sono mancati i battesimi della sella per i più piccoli e giri in carrozza per i più grandi, ovvero trasportare persone insensibili in giro per la città sotto un sole torrido.
Sabato sera uno "show" da circo con i cavalli, costretti a esercizi che non hanno alcun senso per loro e che agli occhi di chi ha un minimo di sensibilità, dimostrano solo tutta l'arroganza degli uomini nel dominare sugli altri animali.
Domenica la mostra dei cavalli. Da una parte cavalli di "serie A", quelli partecipanti al Concorso, accuditi e spazzolati, dall'altra cavalli di "serie B", i "ronzini", legati con corde corte a pali, senza alcuna possibilità di movimento o di potersi sottrarre ai visitatori e alla loro invadenza. Non c'era nessuno a vigilare sul benessere di questi animali, alla stregua di "oggetti" da esposizione.
Tutto questo riporta Alessandria indietro di anni, il futuro è un altro: rispettare gli animali, non soggiogarli (e disfarcene quando non ci servono più).