Sabato 19 gennaio abbiamo tenuto, in Piazzetta della Lega ad Alessandria, il nostro banchetto informativo contro l'uso delle pellicce. Il fine è stato di informare e sensibilizzare le persone sulle atroci sofferenze cui vengono sottoposti gli animali allo scopo di creare un indumento oramai obsoleto, che altro non è che uno status atto a rappresentare solamente uno sfoggio di "ricchezza".

Ai fini pratici di tutelare dal freddo, nella nostra epoca, possiamo vantare tecnologie e tessuti estremamente validi per proteggerci, ma anche etici, che non comportano sofferenza ad alcun animale, fra questi, anche le pellicce sintetiche che nulla hanno da invidiare a quelle "vere", ma anzi, possono farsi vanto d'essere prive di sofferenza. Abbiamo inoltre messo in risalto la spregevole usanza di impiegare pelo di animali anche per gli inserti di cappotti, giacconi e cappellini, inserti che non hanno scopo alcuno, se non di "abbellire" un indumento che dovrebbe avere la sola utilità di riscaldare.

Purtroppo ci sono ancora persone che indossano pellicce, delle quali, la maggioranza ha evitato di fermarsi al nostro banco, qualcuna ha obiettato, sostenendo che il proprio capo fosse "vecchio" e che ora non lo acquisterebbe più, altre semplicemente ci hanno ignorato o fatto spallucce. In generale, un sentore che si è percepito è che riguardo gli inserti in pelliccia, molte persone non siano consapevoli che si tratti di pelo vero e che pertanto quel piccolo dettaglio abbia comportato sofferenze atroci e morte di un animale, questo a causa di una profonda disinformazione e scarsa attitudine a leggere un'etichetta e interessarsi ai materiali di cui è costituito un capo. Capita che alcuni negozi omettano di specificare che si tratti di vera pelliccia, o peggio la spaccino per sintetica. Ciò non toglie che le persone dovrebbero prestare maggiore attenzione e interesse.

Approfittando dell'argomento pellicce, abbiamo comunque allargato il nostro discorso anche all'alimentazione vegan, essendo questo uno dei punti cardine delle nostre attività e uno dei nostri interessi primari come attivisti. Soddisfazione ci è arrivata da una coppia di ragazzi molto giovani, il più piccolo dei quali si è mostrato particolarmente impressionato dai pannelli esposti al nostro banco, immagini in cui sono rappresentati animali in gabbia e altre, piuttosto forti, in cui sono mostrati gli stessi animali scuoiati, ma ancora vivi.

Questo ragazzo ha mostrato profonda sensibilità e una spiccata empatia, con una visibile espressione di sofferenza sul viso, si è stranito e suggestionato della sofferenza che tali animali devono provare e allargando il discorso all'alimentazione è stato pronto ad ascoltare le nostre argomentazioni con molto interesse e ha accolto con entusiasmo il nostro invito a prendere alcuni dei nostri volantini informativi sull'argomento.

Un'altra coppia di ragazzi adulti si è fermata al nostro banco a chiacchierare per lungo tempo, attratti dall'argomento pellicce, alle quali si sono dichiarati assolutamente contrari, per poi divagare sul discorso alimentazione, ammettendo loro stessi di "vergognarsi di mangiare ancora carne". È stato interessante constatare come, pur essendo loro onnivori, ammettessero i benefici di un'alimentazione vegan e fossero consapevoli dell'inutilità di "uccidere" per potersi nutrire, una consapevolezza illuminante se solo si trovasse il coraggio di espletarla nella quotidianità.

Questo potrebbe portarci a credere che molte persone, ancora onnivore, siano però consapevoli di avere un'alternativa alla propria alimentazione, non solo valida e salutare, ma etica e priva di sofferenza, ma che per compiere una vera scelta di cambiamento, necessitino della giusta spinta, forse di vedere dissipati i loro dubbi sulla possibilità di sostituire integralmente un'alimentazione a base di carne e derivati e trovare il giusto supporto a tale fine.

Nell'insieme possiamo ritenerci soddisfatti, per l'atteggiamento generale delle persone, che perlopiù si sono mostrate contrarie all'uso delle pellicce, in qualche caso hanno ascoltato e si sono informate, non è mancata anche qualche offerta da parte di chi, ascoltando le nostre parole al microfono, abbia voluto supportare la nostra iniziativa, pertanto riteniamo sia utile perseverare in queste attività, per offrire informazioni e confronto, per quanto persistano alcuni "recidivi", che esortati a porre l'attenzione sulla sofferenza e crudeltà insite in un inutile copricapo di pelliccia, si ostinino a sostenere a gran voce, rendendolo noto a tutta la piazzetta, che "quelli non siano animali uccisi"...