Il primo atto della Provincia di Alessandria, guidata dal nuovo presidente Gianfranco Baldi, è l'ennesimo regalo al mondo venatorio: un piano straordinario per abbattere altri mille caprioli, che si aggiungono a quelli già previsti con la caccia di selezione già in atto nei singoli Atc. Il piano è all'esame di Regione Piemonte e Ispra e se ne attende un parere. Se il piano sarà approvato, i sindaci potranno autorizzare questa caccia straordinaria in precise zone del loro territorio comunale da parte di cacciatori.

La caccia di selezione non ha mai risolto nulla: ogni anno il numero degli animali che la Provincia dispone di abbattere aumenta ma gli agricoltori lamentano sempre maggiori danni ai raccolti. Chiaramente qualcosa non torna. Inoltre il numero di incidenti stradali con animali risulta maggiore proprio durante i periodi di apertura alla caccia. Si potrebbe aprire una parentesi anche sulle nutrie dapprima immesse dall'uomo stesso nel territorio, oggi accusate di far franare gli argini dei canali, quando invece è l'incuria e il peso dei pesanti mezzi agricoli che arrivano ad arare fino a un centimetro dalle sponde, a causare i maggiori danni. Anche per loro la Provincia ha approvato a inizio anno un piano per la completa eradicazione in 5 anni, a dispetto di studi ed esperienze passate in altre provincie che dimostrano come questi piani abbiano sempre fallito e che la caccia favorisca la maggiore prolificità di questa specie.



L'unico dato incontrovertibile invece è la sofferenza provocata dall'uomo sugli animali, quest'anno particolarmente, già stremati da una estate tra le più calde di sempre, da una siccità senza precedenti e da una riduzione dell'habitat naturale anche causata dagli incendi e dalla sempre maggiore antropomorfizzazione del territorio. Una società che si voglia definire civile non può prescindere dal trovare soluzioni di coabitazione con gli animali alternative alla caccia. Che vengano fornite agli agricoltori competenze per proteggere le loro colture, senza che si faccia più del male agli animali. Sabato scorso si è svolta in Alessandria un corteo di protesta contro il nuovo piano di abbattimenti che si è concluso di fronte a Palazzo Ghilini, un esposto è stato presentato alla Procura di Alessandria e una petizione online ha superato in breve tempo 13 mila firme.



La gente è stufa della caccia e dei cacciatori, della loro presenza nei propri terreni, della loro arroganza, degli spari a tutto ciò che si muove. Ogni giorno leggiamo notizie di incidenti di caccia, dove ci vanno di mezzo, oltre ai cacciatori stessi, anche persone ignare come cercatori di funghi, raccoglitori di castagne, escursionisti, ciclisti, ecc., scambiati per animali e ammazzati o gravemente feriti. È un bollettino di guerra, siamo già a 17 morti e 27 feriti, tra cui anche una bambina. Una vergogna nazionale che deve finire, non essere incentivata.