Venerdì 18 agosto abbiamo organizzato una serata informativa sulle cause primarie delle deforestazioni nel mondo, in una piazzetta centrale di Alessandria, con la proiezione di tre film. L'iniziativa aveva il Patrocinio della Città di Alessandria. Molte persone che passavano per caso si sono fermate e accomodate. Via via il pubblico è cresciuto fino a occupare quasi tutte le quaranta sedie a disposizione, ma molti altri erano in piedi. Nessuno se n'è andato durante le proiezioni, ma c'è stato un ricambio tra un film e l'altro.

Volevamo coinvolgere persone casuali, di passaggio, non un pubblico già interessato. Sarebbe stato più difficile ottenere lo stesso risultato in una sala al chiuso. Sarebbe stato più costoso perché avrebbe richiesto pubblicità con manifesti, ecc. Invece così, solo disponendo le sedie e lo schermo, la gente che passava dalla piazzetta chiedeva informazioni, davamo loro un volantino e poi ritornava.



La serata è stata introdotta da Massimo, che ha fornito un breve quadro della situazione delle deforestazioni nel mondo.



Le foreste sono fondamentali nel regolare l'equilibrio climatico. La deforestazione è una delle principali cause del riscaldamento globale. Le foreste catturano il carbonio, ne contengono più di tutta l'atmosfera della Terra. Quando bruciano rilasciano enormi quantità di anidride carbonica nell'atmosfera. Gli alberi delle foreste primarie sono l'habitat dei tre quarti della biodiversità del pianeta, cioè quasi tutta la vita della Terra. Ogni anno scopriamo nuove specie che si tratti di piante, insetti, uccelli o mammiferi. Con le deforestazioni perdiamo migliaia di specie per sempre.

In appena 40'anni la più grande foresta pluviale, quella Amazzonica, si è ridotta del 20%. La foresta lascia il posto all'allevamento e alla coltivazione della soia. Il 95% di questa soia serve a nutrire le mandrie, i suini e il pollame dell'Europa e dell'Asia. Così una foresta si trasforma in carne. La produzione di soia è iniziata con la crisi della mucca pazza, negli anni '90, poiché la soia è un legume molto proteico.


Fino a solo vent'anni fa, il Borneo, la quarta isola più grande del mondo, era ricoperta da una vasta foresta primaria, una delle più grandi riserve di biodiversità. Con il ritmo dell'attuale deforestazione, rischia di scomparire in breve tempo. Questa catastrofe è stata provocata dalla decisione di produrre olio di palma nel Borneo, uno degli oli più consumati al mondo. L'olio di palma non è utilizzato sono nell'industria alimentare, ma anche per detergenti, cosmetici e in via crescente, di biocarburanti. La varietà della foresta è stata rimpiazzata da una sola specie, la palma da olio.

Le nostre scelte di consumo, quello che compriamo, quello che mangiamo, ha ripercussioni sulle foreste. È ancora possibile salvare il salvabile. Rinunciando alla carne, ad esempio.

Tre film, proiettati nella serata bollente alessandrina, a 30°C, in una piazzetta centrale. Tre visioni della deforestazione. In GREEN di Patrick Rouxel la storia di una orangutan femmina vittima della deforestazione nel Borneo, che muore di crepacuore perché l’olio di palma ha rubato il suo spazio vitale. 60 minuti di un film senza una parola pronunciata e tutti inchiodati alla sedia, nessuno è andato via.



La sorte degli altri animali superstiti, impauriti e sconvolti, non è migliore: finiscono nei mercati in gabbie accatastate in mezzo al traffico caotico, finiscono negli zoo pieni di turisti oppure incatenati come gli elefanti. Il profitto lucra anche sulle loro misere vite.



Se l'espressione dell'orangutan è molto "umana" e lo spettatore si commuove facilmente, che dire dei bovini che vengono allevati nel cuore dell'Amazzonia per la loro carne? Patrick Rouxel riesce a cogliere il disagio degli animali e le ingiustizie che subiscono, anche nel secondo film della serata, ALMA (anima), l'anima morente dell'Amazzonia. Il film tratta della principale causa della deforestazione amazzonica: l'allevamento bovino. Il Brasile è oggi tra i principali paesi al mondo produttori di carne.



Il Brasile è anche il secondo maggiore produttore ed esportatore di soia al mondo, candidato a diventare il primo. Il consumo di carne in Europa e l'espansione della soia in Amazzonia sono interdipendenti. Questo è stato l'argomento del terzo film, KILLERBEAN, che ha affrontato la questione dal punto dell'espulsione degli abitanti nativi e la distruzione delle risorse naturali. Le monocolture di soia sostituiscono la foresta primaria, un disastro irreversibile.



Alcuni riferimenti ai film mostrati:

GREEN
http://patrickrouxel.com/index.php/en/films/green

ALMA
http://patrickrouxel.com/index.php/en/films/alma

KILLERBEAN
https://www.youtube.com/watch?v=b_dtBHgWV_Q