Il ciclo di conferenze "Animali e Umani" di quest'anno ha introdotto qualche modifica nella impostazione rispetto gli anni passati, per conferire agli incontri maggiore risonanza e prestigio. Gli incontri si sono svolti presso un importante centro congressi di Alessandria, la sede dell'associazione Cultura e Sviluppo, nei primi quattro sabati di marzo in orario pomeridiano. Le conferenze erano strutturate per avere due relatori più un moderatore. Tra i relatori designati non hanno potuto partecipare Gino Ditadi e Massimo Tettamanti.



Delle conferenze hanno parlato siti web e la stampa locale. Le conferenze più partecipate sono state la prima e l'ultima. L'affluenza di pubblico è comunque stata soddisfacente, numericamente dai 30 ai 50 partecipanti. Nonostante l'orario pomeridiano e le bellissime giornate di sole che hanno caratterizzato i primi quattro sabati di marzo, e che certamente potevano scoraggiare molti dal chiudersi in una sala conferenze per tutto il pomeriggio, riteniamo che la partecipazione sia stata, proprio per questo, molto buona.



Negli ultimi anni gli animali non umani sono stati al centro di un intenso dibattito filosofico, in particolare di critica alla moralità tradizionale, argomentando che il modo in cui noi esseri umani trattiamo i membri di specie diverse dalla nostra è eticamente indifendibile. Noi usiamo correntemente gli animali non umani come mezzi per i nostri fini, nella ricerca scientifica, per testare la tossicità di ogni sostanza chimica che verrà a contatto con l'uomo, per produrre e diventare cibo, nei circhi, per farne abbigliamento, pellicce, ecc.. In effetti, li trattiamo in modi in cui riterremo immorale trattare degli esseri umani. Ma in realtà c'è molto di più.



La questione animale è una questione profonda che si connette ai problemi drammatici del nostro tempo di riduzione a cosa della vita, e che rinvia ad una profonda riflessione sulla vita nel suo complesso e sul senso di una civiltà che vede un processo di reificazione, di riduzione dell'uomo, degli animali, dell'intera natura a cosa. Per difendere la speranza in un nuovo mattino del mondo, dove la conoscenza sia ascolto e dialogo con l'oceano della vita è necessaria una ridefinizione della funzione e del posto dell'uomo nella natura, l'abbandono dell'antropocentrismo, il riconoscimento etico, scientifico e finanche giuridico della centralità di tutta la vita, non solo di un suo frammento transitorio.



L'intento delle conferenze Animali e Umani, oltre quello divulgativo, è soprattutto quello di porre la questione animale come una questione non secondaria ad altre, costituendo nel contempo una proposta per innalzare la civiltà, ingentilire il mondo, riordinare la vita.