La Provincia di Alessandria con il nuovo assessore alla caccia nonché ai diritti animali (!) non sa davvero più che cosa inventarsi per continuare a tormentare gli animali. Chiediamo le dimissioni dell'assessore Giancarlo Caldone.

Ma prima un breve riepilogo che aiuterà a rinfrescare la memoria: su IL PICCOLO del 25 giugno c.a. un articolo riferiva del parere favorevole della Provincia a un provvedimento per riavvicinare al mondo della pesca giovani, anziani e diversamente abili, esonerandoli dal pagamento delle tasse per l'esercizio della pesca. Questo è stato considerato l'unico modo per favorire una migliore integrazione sociale e favorire l'attività all'aria aperta e a contatto con la natura. Rispondemmo che a parte la scarsa fantasia su quali e quante attività non cruente all'aria aperta e a contatto con la natura per favorire la socializzazione si potessero proporre, si trattava di un tentativo evidente per rinvigorire il settore della pesca.

Da un articolo del 9 luglio de IL PICCOLO apprendiamo di un tavolo di concertazione varato dall'assessore alla caccia sul problema delle nutrie nei pressi del torrente Ossona. Obiettivo dichiarato: "combattere le nutrie per la salute pubblica e tutelare chi fa la lotta". Ricordammo che le nutrie non sono "grossi topi" ma castori, vivono in rogge e campagne, ambienti tipicamente sani a meno che non sia l'uomo a trasformarli in fogne a cielo aperto. Dati provenienti da istituti zoo profilattici dimostrano che le nutrie non sono portatori primari di patologie, non arrecano disturbo alla fauna essendo animali vegetariani, ma l'eradicazione con sistemi cruenti ne favorisce la proliferazione.

La nostra Provincia si distingue anche per negare la collaborazione delle associazioni di protezione ambientale in tema di vigilanza venatoria preferendo affidarsi alle sole guardie di cacciatori: cacciatori travestiti da guardie che controllano altri cacciatori!

Grotteschi se non tragici sono gli appelli dell'assessorato alla caccia all'apertura della stagione venatoria, da LA STAMPA del 20 settembre: "massimo riguardo nei confronti delle coltivazioni agricole e attenzione allo sparo in direzione di strade o case". Se l'assessore voleva tranquillizzare i cittadini, ha ottenuto l'effetto opposto! A noi fa pensare che la pratica di danneggiare le coltivazioni agricole, disseminando piombo, e lo sparare in direzione di strade e case è a volte o spesso posta in essere, altrimenti che bisogno ci sarebbe di queste raccomandazioni ai cacciatori?

Concludiamo ora con l'ultimo regalo ai pescatori: la Giunta provinciale ha recentemente deliberato di costituire una zona di pesca a mosca "No kill" (con obbligo di rilascio), per la durata di 3 anni, nel fiume Po a Casale Monferrato, per incrementare il turismo. Si potrebbe pensare che non ci sia niente di male nel catturare pesci e ributtarli poi in acqua. Pensiamoci un attimo: non ci sarebbe niente di male nel ferire i pesci con l'amo per passatempo (talvolta con gravi danni se l'amo finisce nell'esofago), tirarli fuori dal loro ambiente naturale e fargli patire l'asfissia, danneggiare il rivestimento delle scaglie che li protegge dalle malattie quando li si prende in mano mentre si dimenano spaventandoli a morte?

Chiediamo le dimissioni di Giancarlo Caldone dalla carica di assessore ai diritti animali.

AgireOra Alessandria